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14 marzo, 2024

LETROZOLO PE30CPR RIV 2,5MG

LETROZOLO PE30CPR RIV 2,5MG

• Trattamento neoadiuvante in donne in postmenopausa con carcinoma mammario con stato recettoriale ormonale positivo, HER-2 negativo in cui la chemioterapia non è possibile e un immediato intervento chirurgico non è indicato. L’efficacia non è stata dimostrata in pazienti con stato recettoriale ormonale negativo del carcinoma mammario. Trattamento adiuvante del carcinoma mammario Trenbolone acetato invasivo in fase precocein donne in postmenopausa con stato recettoriale ormonale positivo. Trattamento adiuvante del carcinoma mammario ormonosensibile invasivo indonne in donne in postmenopausa dopo trattamento adiuvante standard con tamoxifene della durata di 5 anni. Trattamento di prima linea del carcinoma mammario ormonosensibile in fase avanzata, in donne in postmenopausa.

La differenza tra Farmaco Originale e Generico

Dopo la somministrazione di 2,5 mg di letrozolo marcato con 14C, circa l’82% della radioattività plasmatica è rappresentata dal composto immodificato. Il suo volume di distribuzione apparente allo steady state è di circa 1,87 ± 0,47 l/kg. 2 Stratificati in base allo stato del recettore, lo stato linfonodale e precedente chemioterapia adiuvante. Nessuna paziente con una BMD normale al basale è diventata osteoporotica durante i 2 anni di trattamento e solo 1 paziente con osteopenia al basale (punteggio T di -1,9) ha sviluppato osteoporosi durante il periodo di trattamento (valutazione da revisione centralizzata). Femara è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).

2 Posologia e modo di somministrazione

  • Il rischio/beneficio potenziale per queste pazienti deve essere considerato attentamente prima di somministrare letrozolo.
  • Nove mesi di vita guadagnati per le 10mila nuove pazienti italiane che ogni anno lottano contro un carcinoma al seno in stadio avanzato.
  • La mancata ricezione di tali dati comporterà una rivalutazione dell’opportunità di mantenere il relativo medicinale nell’elenco.
  • • Carcinoma mammario avanzato nelle donne in postmenopausa, naturale o indotta artificialmente, dopo recidiva o progressione della malattia, precedentemente trattate con antiestrogeni.
  • Il disegno dello studio permetteva alle pazienti di effettuare alla progressione di malattia il cross over alla terapia alternativa o l’interruzione dello studio.

Spesso, per non perdere quote di mercato, i produttori tendono ad allineare il prezzo del farmaco di marca con quello del medicinale equivalente. In poco tempo, per effetto della concorrenza il prezzo di un noto antinfiammatorio di marca si è ridotto del 50% quando, scaduto il brevetto, altre ditte hanno prodotto lo stesso medicinale a un prezzo inferiore. Kisqali, contenente ribociclib, è un farmaco fondamentale per il cancro, progettato per inibire la crescita e la diffusione delle cellule tumorali.

Tumore mammella: terapia ormonale si può proseguire fino a 10 anni, ma attenzione all’osteoporosi

È specificamente utilizzato per trattare il cancro al seno legato agli ormoni nelle donne, particolarmente efficace nei casi in cui il cancro è negativo per HER2. La somministrazione orale del letrozolo a ratti femmine ha comportato una riduzione nel rapporto accoppiamento e gravidanza e un aumento delle perdite pre-impianto. (A and B) e sui dati dei due gruppi in cui era previsto lo switch (C and D) ad un trattamento della durata mediana di 24 mesi ed un follow-up mediano di 26 mesi e ad un trattamento della durata mediana di 32 mesi ed un follow- up mediano di 60 mesi. 0,1 mg a 5 mg, indicando che il blocco della biosintesi di estrogeni non determina accumulo di precursori androgenici. Né i livelli plasmatici di LH e FSH, né la funzione tiroidea, valutata in base al TSH e al test dell’uptake di T3 e T4, vengono influenzati dal letrozolo. Esso inibisce l’enzima aromatasi legandosi completamente all’eme del citocromo P450, con conseguente riduzione della biosintesi di estrogeni in tutti i tessuti dove è presente.

Le pazienti responsive ad una prima line ormonale potevano poi beneficiare di una seconda linea ormonale (con inattivatori dell’ aromatasi oppure con downregolatori del recettore per l’estrogeno – fulvestrant) con una sopravvivenza libera da progressione di 3-4 mesi. Il tamoxifene, altri anti-estrogeni o terapie contenenti estrogeni possono diminuire l’azione farmacologica del letrozolo. In aggiunta, la somministrazione concomitante di tamoxifene con il letrozolo ha dimostrato di ridurre sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche del letrozolo. In donne in postmenopausa con carcinoma mammario in fase avanzata, precedentemente trattate con anti estrogeni, sono state condotte due sperimentazioni cliniche, ben controllate, di confronto tra due dosi di letrozolo (0,5 mg e 2,5 mg) e, rispettivamente, megestrolo acetato e aminoglutetimide.

Danno renale Non è richiesta alcuna modifica della dose di letrozolo per le pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina ≥ 10 ml/min. Non sono disponibili dati sufficienti nei casi di insufficienza renale con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Compromissione epatica Non è richiesta alcuna modifica della dose di letrozolo per le pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (Child–Pugh A o B). Non sono disponibili dati sufficienti per pazienti con insufficienza epatica grave. Pazienti con insufficienza epatica grave (Child–Pugh C) richiedono uno stretto controllo (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Modo di somministrazione Letrozolo deve essere assunto per via orale e può essere assunto con o senza cibo.

Letrozolo deve essere usato solo in donne con uno stato di post- menopausa definito chiaramente (vedere paragrafo 4.4). Nel trattamento adiuvante e nel trattamento adiuvante dopo terapia, il trattamento con letrozolo deve essere continuato per 5 anni o fino alla comparsa di recidiva del tumore, a seconda di cosa si verifichi per prima. Trattamento adiuvante del carcinoma mammario invasivo precoce con stato recettoriale ormonale positivo in donne in postmenopausa. I farmaci si definiscono generici o equivalenti quando, rispetto alla specialità medicinale o “farmaco di marca”, presentano stesso principio attivo, stessa forma farmaceutica, stesso dosaggio e stessa via di somministrazione. I farmaci equivalenti sono farmaci a tutti gli effetti e possono essere messi in commercio quando la specialità medicinale di marca non è più coperta da brevetto. Il farmaco equivalente può avere il nome del principio attivo seguito da quello del produttore oppure un nome di fantasia.

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